Portocannone e l'olivo, un binomio indissolubile....

Portocannone vanta uno straordinario patrimonio, quello degli olivi secolari, patriarchi, giganti, testimoni silenziosi di secoli di storia, dell'ambiente e del paesaggio. Alcuni esemplari monumentali sono presenti ancora oggi all'interno della cerchia urbana del paese, a testimonianza di un passato che ha caratterizzato questa piccola comunità “arbereshe”.

Si tratta di un patrimonio di grande valore, non solo paesaggistico-ambientale ma anche storicoculturale, che va necessariamente tutelato nell'interesse di tutta la collettività, evitando l'estirpazione selvaggia di questi monumenti per far posto ad una gestione super-intensiva degli oliveti, sicuramente più redditizia ma che metterebbe a rischio, cancellandola definitivamente, la nostra olivicoltura tradizionale.

E come scrive mirabilmente Pasquale Di Lena “I patriarchi e i giganti di Portocannone potrebbero raccontare le novità portate dai pastori nel loro andare e tornare lungo i tratturi; i suoni dei diversi campanelli al collo degli animali; le speranze degli

uomini dal monte al piano e viceversa; l'arrivo, secoli fa, di uomini e di donne in fuga dall'altra sponda dell'Adriatico e, poi, i canti delle donne e degli uomini sulle scale al momento della raccolta; il profumo dei frantoi e, soprattutto, dei camini davanti ai quali si raccontavano storie mentre si consumavano crostini caldi, accompagnati da pomodorini e verdure alla griglia, peperoni fritti, pezzi di salsicce o di ventricina, tocchi di pampanella e pane unto”.


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